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Mamma Roma

(Italy. 1961)

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Contestualizzazione -Il boom economico in Italia 

Negli anni compresi tra il 1958 e il 1963 il paese visse ciò che gli storici hanno definito "miracolo economico", fenomeno che permise all’Italia di inserirsi all’interno del sistema internazionale con un divario minimo rispetto alla maggior parte dei paesi industrializzati. Il miracolo si presentava come il risultato di un lungo processo di crescita, iniziato intorno ai primi anni ‘50 e sviluppatosi nel decennio successivo, e tale da far progredire il paese a livelli eccezionali. La situazione italiana, delineatasi in questa fase, non poteva non apparire miracolosa; ciò fu dimostrato da una serie di fattori:

1- aumento progressivo del prodotto interno lordo affiancato anche da una crescita continua del reddito pro-capite. Lo sviluppo interessò, soprattutto, l’ industria manifatturiera che nel’ 61 vide triplicare la sua produzione rispetto al periodo pre-bellico; un incremento significativo si verificò anche nei settori siderurgico, meccanico e chimico.

2- Sviluppo delle esportazioni di prodotti industriali di cui era significativa non tanto la qualità quanto la qualità determinata dalla diffusione di beni di consumo durevoli.

3- Bassi salari che permisero l’accumulo di grossi profitti per gli imprenditori, stimolati ad ammodernare gli impianti e a moltiplicare gli investimenti produttivi.

4- Elevata richiesta di beni di consumo che andò ad innescare quella corsa al benessere, definita "consumismo"

5- Basso costo dell’energia costituita da petrolio e metano.

6- Creazione di un mercato sempre più ampio a livello internazionale nel quale i prodotti italiani erano molto ricercati visti i bassi costi e la buona qualità.

Questa profonda trasformazione ebbe come conseguenze alcuni fenomeni carichi di risvolti problematici:

1) rapido spopolamento delle campagne; ciò non solo determinò il crollo del valore dei terreni, che pochi ricercavano e che molti vendevano, ma rese anche inoperanti le misure previste dal governo per il miglioramento del settore agricolo. Ne derivò uno scarso sviluppo dell’agricoltura e un aumento dei prezzi dei prodotti agricoli che, a causa della domanda comunque massiccia, rese necessario il ricorso alle importazioni alimentari dall’estero, alterando la bilancia dei pagamenti.

2)Trasferimento della popolazione nelle città, luogo privilegiato dell’industria e del terziario; ciò determinò il problema dell’inurbamento in quanto l’espansione delle città avvenne spesso in forme caotiche, senza un piano regolatore e senza un adeguato intervento dei poteri pubblici nell’edilizia popolare. L’assetto topografico delle città fu completamente ridisegnato a causa della diffusione delle "coree", agglomerati disordinati e fitti composti da abitazioni costruite degli stessi emigrati; ma simbolo del boom economico fu anche l’erezione dei grattacieli. Fu proprio in questo periodo che si registrò una crescita vistosa degli investimenti nelle abitazioni di cui parlarono giornalisti e scrittori. La casa, ad esempio, appare un luogo centrale del romanzo "Una vita violenta" di Pasolini. Si ebbe anche una crescita smodata dei canoni d’affitto con la conseguenza di costringere persone emigrate a vivere in alloggi precari, malsani e insufficienti; tutto ciò contribuiva a rendere limitata la capacità d’acquisto dei beni di consumo da parte delle famiglie più disagiate, limitandone l’ inserimento sociale. La speculazione e il disordine urbano ebbe conseguenze negative non solo sulla struttura dei nuovi quartieri ma sugli stessi centri storici.

3) Migrazione di manodopera da Sud verso Nord

4) Rapida diffusione di innovazioni tecnologiche che divennero il simbolo del boom economico. Ne sono un esempio la televisione, che creò una nuova cultura di massa su modello americano;

l’utilitaria, espressione del nuovo ceto proletario e la Lambretta, simbolo della moda delle gite domenicali.

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