Une Affaire de Femmes. (Fr. 1988) Question 9

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Nella prima parte del film la vita di Marie e gli eventi che la contrassegnano sono descritti in forma prevalentemente narrativa e hanno al centro la psicologia del personaggio. Nella seconda parte, con una brusca cesura, il ruolo dell’istituzione diventa centrale e il personaggio diventa una semplice pedina in un gioco che la sovrasta.

In questo contesto Marie appare all’inizio spaesata e incapace di comprendere i giochi ideologici che vengono costruiti sul suo caso. Progressivamente emergono tratti di coscienza complessiva della propria situazione, per esempio quando Marie riflette sul fatto che la virtù è sempre pià semplice per chi è più ricco. Abbiamo però notato che queste riflessioni non sono del tutto coerenti col personaggio semplice e rigidamente individualista descritto nel primo tempo, e sembrano piuttosto espressioni provenienti direttamente dal regista.

La protagonista si rende conto comunque del proprio totale isolamento e dell’impossibilità di ogni difesa. La sua protesta diventa allora non solo sociale ma anche metafisica, contro l’ordine del mondo e l’iniqua distribuzione del bene e del male. E’ questo il significato della preghiera blasfema, espressione di un rifiuto totale e di una ribellione contro tutto e contro tutti.

Ma questa caratteristica "demoniaca" non è consona al personaggio, che ritorna alla fina ad una più consueta rassegnazione e ad un umanissimo timore del dolore e della morte.

Copernico:

Durante la prigionia, all'inizio Marie non si rende conto del pericolo che corre, appare inconsapevole di aver violato la legge, sul piano del diritto e sul piano etico.   Successivamente riconosce di dover subire una punizione per il crimine commesso, ma non si aspetta di essere giustiziata. Alla fine, attraverso i colloqui colle altre detenute e poi col suo avvocato,   comprende di essere un capro espiatorio, la cui esecuzione dovrà servire da esempio in quel particolare momento storico che è la repubblica di Vichy. La sua detenzione e la successiva condanna a morte hanno delle motivazioni politiche che la trascendono del tutto.