Une Affaire de Femmes. (Fr. 1988) Question 12

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La religione non appare come elemento di conforto della protagonista nella parte finale; le figure delle religiose nel carcere vengono raffigurate come semplici supporti dell’istituzione e prive di reale umanità. L’unica vera voce della coscienza religiosa è la figura della cognata di Jasmine, A questa figura patetica, caratterizzata dallo spirito di sacrificio, il regista affida il ruolo di portavoce del punto di vista più schiettamente religioso: è lei che ricorda a Marie che "nel ventre della madre i bambini hanno un’anima" e attraverso questa notazione il dubbio, con tutto il suo alone ideologico, viene trasmesso anche al pubblico.

Copernico:

Anche i valori religiosi sono strumentalizzati in senso ideologicamente conservatore e repressivo. Marie non crede in Dio e non ha fede. La sua blasfema preghiera finale rivela il rifiuto di accettare la fede anche come semplice conforto in punto di morte.